I nuovi trend dei viaggiatori di lusso post-pandemia

Normalmente i viaggiatori di lusso tendono ad essere poco influenzati dalle situazioni contingenti. Ciononostante, la pandemia è riuscita a condizionare anche questo segmento di mercato, modificando notevolmente le preferenze del viaggio upper level.
Il mondo del lusso contemporaneo, dopo questi due anni, sta registrando una serie di nuovi trend. Le nuove tendenze coinvolgono sia la finalità del viaggio che le destinazioni e le tipologie di alloggi selezionati.
Antropologia del viaggio: cultura del territorio e ricerca dell’autenticità

Il viaggio di lusso può essere considerato oggi in un’ottica più contemporanea, fatta di comprensione della destinazione, cultura del territorio e ricerca dell’autenticità. Lo scopo del viaggio è diventato un connubio di benessere, slow travel e arricchimento culturale personale all’interno di un contesto di alta sostenibilità.
In questi ultimi due anni abbiamo assistito a un’accelerazione di processi che si stavano già delineando da tempo. Il progressivo allontanamento dal concetto materiale di lusso a favore della richiesta di autenticità e di esperienze immersive.
Il viaggio di lusso viene quindi inteso come un’esperienza più legata alla persona, al proprio benessere, allo spazio e al tempo, con un rinnovato interesse per il concetto del silenzio. Vengono infatti sempre più richieste e prenotate location che offrano tranquillità e la possibilità di tornare in pace con se stessi e i propri sensi.
Anche il territorio ha una grande opportunità in questa nuova concezione del viaggio di lusso e rappresenta in molti casi proprio il motivo per cui si viaggia.
I territori che si trovano fuori dai siti turistici classici hanno la possibilità di reinventarsi e rispondere alla domanda con un’offerta strutturata. La destinazione deve quindi diventare parte integrante dell’offerta, con lo scopo di far vivere un’esperienza agli ospiti durante tutta la permanenza. Non parliamo più di soggiorno fine a se stesso ma di turismo esperienziale. Ogni dettaglio deve essere totalmente integrato nel territorio e nelle sue caratteristiche.
Il patrimonio culturale del luogo deve quindi diventare l’ispirazione e il motore per la realizzazione di strutture all’avanguardia di elevata qualità. Bisogna perseguire uno sviluppo sostenibile atto a preservare la bellezza della regione.
Le nuove esigenze di viaggio hanno portato le strutture a reinventarsi per poter offrire luoghi più accoglienti e di maggior benessere per tempi più lunghi.
L’ospite ricerca l’autenticità, la tradizione, l’esperienza indimenticabile. Il focus si è spostato dai classici Hotel di lusso delle città d’arte, a case di pregio in contesti naturalistici meravigliosi.
Di fatto stiamo assistendo proprio a un distacco dall’icona classica del lusso a favore di una filosofia del viaggio stesso. In questo senso, la competitività delle strutture ricettive deve essere impostata su un’offerta più qualitativa che quantitativa.
Slow Travel

Lo slow travel si sofferma sulla qualità del tempo da trascorrere e vivere. È un viaggio che si prende il suo tempo.
Il “turismo lento” è attento ai particolari. Il viaggiatore si gode il tempo, si lascia ritmare dal modo di vivere della popolazione locale, si immerge nei luoghi con tutti i sensi. Questa modalità di viaggio permette di conoscere e sperimentare i sapori, i profumi, le tradizioni e la cultura della destinazione.
Non si tratta solo di “visitare” un luogo, ma di “vivere il luogo”. Stare al proprio passo, aprendosi alle persone, a nuovi modi di vivere e di essere e apprezzandone le qualità, la ricchezza e la semplicità.
Parliamo di una nuova filosofia di viaggio, che promuove il cosiddetto “turismo lento” in contrapposizione al “turismo veloce”. Una filosofia che non punta tanto alla quantità quanto alla qualità del viaggio.
Godersi il tempo nel miglior modo possibile è vivere la vita al massimo. Da qui, dal valore del tempo, nasce la nuova era del viaggio lento che permette di attingere all’ignoto, scoprire, godere, riunirsi e vivere momenti gioiosi. Attraverso vere e proprie immersioni, lunghi viaggi, giornate di ozio e passeggio, scoprendo lentamente piaceri locali, tesori nascosti, destinazioni e persone.
Lusso sì, ma sostenibile

Fare in prima persona, e non solo osservare. Il concetto di esperienza si applica al viaggio di lusso e lo trasforma in azione sostenibile. Sempre più viaggiatori desiderano fare qualcosa in più per sostenere azioni che affrontino lo sviluppo e la conservazione delle comunità, dell’ambiente e della fauna selvatica. E vogliono essere giocatori invece che semplici spettatori.
Proprio su queste basi nasce il nuovo concetto di turismo esperienziale e sostenibile. È l’opposto del classico turismo di massa che vede milioni di persone spostarsi ogni anno sempre nelle stesse “mete turistiche per eccellenza”. Un tipo di turismo che genera spesso sovraffollamento – overtourism – dannoso per l’ambiente, gli abitanti, i monumenti e i servizi locali.
In questo contesto, diventa fondamentale anche l’esperienza enogastronomica. Nella scelta degli hotel, la presenza di un’offerta che valorizzi i cibi tipici locali appare sempre più determinante. Non ci si accontenta più del canonico tour della cantina, tra botti, silos e l’impianto di imbottigliamento.
Oggi il turista high level punta a diventare protagonista dell’attività magari partecipando alle attività quotidiane dell’azienda agricola. Un esempio su tutti è quello della vendemmia attiva, sempre più apprezzata, specialmente dopo mesi di lockdown.
Tra le altre esperienze in pieno sviluppo, ci sono quelle che rientrano nel cosiddetto well-being in cantina. Spa nei vigneti e negli uliveti e le attività sportive all’aria aperta, tra cui wine trekking, yoga, forest bathing ed escursioni in bici. Fino ad arrivare ai pic-nic tra i filari.
Insomma, l’overtourism e la mancanza di consapevolezza non piacciono più. Il viaggiatore si aspetta di immergersi profondamente in un paese, di connettersi con la sua gente e avviare conversazioni che potrebbero portare a scoperte ed esperienze culturali. Vuole essere immerso facendo del bene, trasformando se stesso e gli altri lungo il cammino.
Fuori dai classici siti turistici

A causa del distanziamento sociale richiesto, sale sempre di più la richiesta di destinazioni isolate, fuori dai classici itinerari turistici. Questo fa bene e non solo ai viaggiatori. Il sovraffollamento non è solo insoddisfacente e indesiderabile ora, ma può anche ripercuotersi su questioni economiche, sociali e ambientali dei luoghi visitati.
Questo non significa dover necessariamente scegliere mete esotiche o tipologie di viaggi avventura che portino a soggiornare in situazioni estreme.
Ville uniche, dimore storiche, aziende agricole ecosostenibili che hanno creato un’offerta ricettiva di altissimo livello, boutique hotels fuori città. Le opzioni a disposizione per organizzare una vacanza sostenibile e lontana dal turismo di massa sono davvero molteplici, soprattutto nel nostro Paese.
Dopo il “Fomo” – Fear of Missing Out, la paura di perdersi, di essere isolati dal mondo – arriva quindi il “Jomo” – Joy of Missing Out. In questo caso, ad esempio, all’interno delle strutture selezionate la connessione wi-fi è limitata ad alcune aree, o addirittura inesistente. Una benedizione per i viaggiatori impegnati e coloro che hanno bisogno di resettarsi e disconnettersi per ricaricarsi e divertirsi.
Vivere nel qui e ora invece di trasmettere sui social media o seguire il proprio business anche da lontano enfatizza la connessione con se stessi, con la gente del posto, con le culture locali, con l’ambiente che circonda. E i viaggiatori ne sentono la necessità, oggi più che mai.
Staycation e lifestyle

Ecco una delle tendenze più in voga al momento: la Staycation. Mini pause e soggiorni negli hotel più glamour della città di residenza, abbinati a trattamenti benessere, esplorazione di gallerie d’arte e boutique alla moda, visite a musei o nuovi ristoranti e bar.
L’hotellerie è il grande esempio dell’evoluzione dei brand, sempre più riconoscibili grazie alla nascita delle strutture lifestyle. Ogni marchio punta a differenziarsi offrendo peculiarità uniche. Da spazi comuni divertenti e stimolanti a viste incredibili, da un’idea di design innovativo alla confluenza dell’alta moda e della cultura rilassata boho, etc.
Il lusso di dormire sotto le stelle: il boom del glamping

I campeggi si fanno superluxury: nasce il glamping, per unire le spedizioni avventurose al benessere, ma anche alle esperienze gastronomiche stellate. È il mix che piace al viaggiatore di lusso contemporaneo, e che molti brand hanno iniziato a offrire.
Anche in Italia la popolarità dei glamping sta prendendo piede molto velocemente. Il desiderio sempre più crescente di provare qualcosa di nuovo, esplorando e godendo delle bellezze della natura in un contesto lussuoso e di design.
La dimensione del mercato globale del glamping è stata infatti valutata a 2,1 miliardi di dollari e si prevede che continui ad espandersi ad un tasso annuo di crescita del 12,5% fino al 2025. In Europa, che detiene la quota di mercato maggiore, il Regno Unito e l’Italia la fanno da padroni. Ciò non solo grazie alla presenza, in questi paesi, di località che si sposano naturalmente ad una tipologia open-air di offerta turistica, ma anche grazie all’iniziativa imprenditoriale di diversi soggetti virtuosi, i quali hanno deciso di innovare i propri camping per offrire servizi glamour e di lusso.
Un fenomeno trainato da importanti fattori. La crescita del turismo del benessere e del viaggio ecosostenibile, la ricerca del brivido dell’avventura, la voglia di connessione con la natura, la disponibilità di servizi efficienti in contesti di lusso e il forte impatto dei social media e degli influencer.
I glamping sono in grado di offrire servizi in stile resort e comfort moderni in contesti ameni e naturali. Rappresentano il compromesso che più piace e più viene condiviso da un numero crescente di turisti, soprattutto nel segmento lusso.
Il lusso di dormire TRA le stelle: verso l’infinito e oltre

Last but not least, i viaggi spaziali. Da tempo nella lista dei desideri dell’umanità, restano comunque una tipologia di viaggio riservata alla categoria più elevata del segmento. Da Virgin Galactic di Richard Branson e Tesla Roadster di Elon Musk a Blue Origin di Jeff Bezos, è la battaglia spaziale dei miliardari. Il CEO di Axiom Space, Michael Suffredini, ha annunciato il lancio del suo primo programma di turismo spaziale. Un hotel galleggiante progettato da Philippe Starck, dove i turisti spaziali potranno godersi 10 giorni di viaggio orbitale in alloggi oltre l’hi-tech.
La rivalutazione delle agenzie di viaggio

I viaggiatori di lusso hanno acquisito un nuovo rispetto per agenzie e consulenti. L’agente di viaggi per antonomasia è colui che non solo conosce la propria clientela, ma anche i propri fornitori, i propri prodotti e tutta la logistica/documentazione necessaria nello scenario post-pandemia in continua evoluzione.
Non si tratta semplicemente di pianificare una vacanza da sogno. Si tratta di navigare in un milione di opzioni e selezionare le migliori, personalizzare per ogni cliente, curare le loro esperienze e monitorare i nuovi protocolli di viaggio, i requisiti e le modifiche dell’ultimo minuto.