Primi segnali di riapertura: pronti per la ripartenza?

Questa volta forse ci siamo. La pandemia sembra essere in procinto di allentare la sua morsa finalmente. Da qui i primi segnali dal mondo di una riapertura per elaborare un percorso verso il ritorno alla normalità.
A fronte di un desiderio di normalità sempre più forte, si sogna un ritorno alla vita di tutti i giorni senza mascherine, distanziamento o capienze limitate.
Così, i governi centrali e locali hanno deciso di iniziare ad allentare le restrizioni e le regole di contenimento del virus.
La situazione italiana
Anche in Italia, il rallentamento del virus e l’indebolimento della carica, ha spinto il Governo a sviluppare un cronoprogramma delle riaperture.
Speriamo tutti in un ritorno alla normalità, compreso il sottosegretario alla salute Andrea Costa che dichiara:
“Mancano ancora 12-13 milioni di dosi booster. Se procediamo con questo ritmo in 30-40 giorni è facile pensare che per metà marzo avremmo completato la dose booster a 49 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase”.
A partire dallo scorso 11 Febbraio è già venuto meno l’obbligo delle mascherine all’aperto anche in zona gialla o arancione. Contemporaneamente, sono state riaperte le discoteche con 50% di capienza al chiuso e 75% all’aperto, per chi è in possesso del Green Pass rafforzato. Percentuali che potrebbero essere riviste al rialzo sia per le discoteche che per gli stadi, arrivando al 100% di capienza a inizio primavera.
Il 31 Marzo dovrebbe poi segnare con tutta probabilità la fine dello stato di emergenza, mentre invece sembra che si manterrà il Green Pass rafforzato almeno fino all’estate.
L’ultima data è quella del 15 Giugno, quando terminerà l’obbligo di vaccinazione per gli over 50.
Uno sguardo all’Europa
Nei prossimi giorni la Francia toglierà l’obbligo di tampone all’ingresso per i viaggiatori extraeuropei completamente vaccinati. Una decisione che potrebbe fortemente condizionare anche l’approccio degli altri Paesi europei, Italia compresa, alla riapertura dei confini. Inoltre, entro fine Marzo/inizio Aprile, la prospettiva francese è di poter abolire il pass vaccinale (pari al Super green pass italiano).
La Svezia ha messo uno stop ai tamponi su larga scala anche per chi dovesse mostrare evidenti effetti di contagio da Covid. A potersi sottoporre al test saranno soltanto gli operatori sanitari, gli anziani e i fragili, i quali avranno tutti diritto a un test Pcr gratuito – se sintomatici. Inoltre, come riporta il sito della Farnesina viaggiaresicuri.it, a partire da mercoledì 9 Febbraio non è necessario presentare il Green pass ai fini dell’ingresso nei confini nazionali se si arriva da altri Paesi nordici o da Paesi Ue/Schengen.
Anche il Portogallo ha deciso di eliminare l’obbligo di test negativo per entrare nel suo territorio. I viaggiatori vaccinati ora sono dunque tenuti a presentare soltanto il Green pass, o un certificato digitale Ue Covid-19 in una delle sue modalità, oppure un’altra dimostrazione di riconosciuta vaccinazione.
Cosa succede oltreoceano?
Come riporta repubblica.it, Kathy Hochul – governatrice dello Stato di New York – a fronte del calo di casi generati dalla variante Omicron, sembra vicina ad annunciare la rimozione dell’obbligo della mascherina e della vaccinazione per entrare nei luoghi chiusi.
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