L’Extralberghiero ha sopportato meglio la pandemia

I DATI
Le strutture ricettive extralberghiere, l’agriturismo, la casa vacanza o la villa indipendente, hanno tollerato meglio gli effetti della crisi del settore turistico causata dalla pandemia da Covid-19.
Questo è quanto emerge dall’analisi di OTEX, osservatorio sul turismo residenziale extralberghiero, promosso dall’associazione Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria del turismo residenziale.L’indagine è basata sui dati ISTAT relativi al movimento turistico nel nostro paese nei primi 9 mesi del 2020. Da gennaio a settembre le presenze del comparto extralberghiero sono state il 54,4% del totale registrato nel 2019, mentre le strutture alberghiere non sono purtroppo arrivate al 50%.

L’alta stagione evidenzia ancora di più questa differenza in quanto le perdite su agosto del residenziale non arrivano al 5% (contro l’8% dell’alberghiero), mentre su settembre si registra addirittura un lieve aumento del 4,5% rispetto al 2019.
L’ORIGINE DEL FENOMENO
I fattori che hanno originato questo fenomeno, sempre secondo Otex, sono diversi: la riscoperta delle vacanze all’aria aperta, la preferenza dei viaggiatori per mete più prossime, così come la ricerca di destinazioni lontane dai siti turistici più popolari

Non possiamo poi dimenticare che le sistemazioni extralberghiere favoriscono vacanze all’insegna della privacy che, nella stagione appena conclusasi, si traduce anche in isolamento, a tutela della salute personale e minor timore di contrarre il virus.
“Il 2020 ha avuto risultati promettenti – commenta Nicosia, data analyst di Otex – per le destinazioni vicine e poco frequentate, ma con una buona attrattiva” . La campagna toscana, per esempio, meta ricca di alloggi extralberghieri, e per questo destinazione classica per i turisti stranieri, ha registrato un aumento di presenze, nonostante l’assenza di flusso dall’estero.
Queste conclusioni si uniscono ai risultati dell’indagine svolta da Airbnb, secondo la quale, le distanze percorse dai viaggiatori si sono drasticamente ridotte: l’incertezza del momento ci porta a scegliere mete non troppo lontane da casa.
Saranno quindi queste le tendenze anche per la stagione entrante? Quali saranno quindi le prospettive per il 2021?
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