Il settore ricettivo si adegua alle nuove priorità post-pandemia

Personalizzazione, esperienza, sostenibilità e soprattutto più servizi, e di maggiore qualità. Sono queste le priorità della clientela post-pandemica, che ha ripreso a viaggiare ma con consapevolezza e sensibilità ben diverse rispetto al passato.
World Capital Group delinea il quadro di un settore che ha saputo adeguarsi bene alle nuove priorità degli ospiti nello scenario della post-pandemia.
I mutamenti della ricettività post-pandemia
A far luce sui mutamenti della ricettività post-pandemia è l’ultimo sondaggio realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital Group – ‘Turismo in Italia: tendenze e andamento della stagione estiva 2022’. “Un quadro – spiega Cristina Gentile, responsabile del Dipartimento Hospitality di World Capital Group – che sorride agli hotel, evidenziandone l’efficacia della reazione”
La Qualità
Secondo Cristina Gentile “In due anni di lockdown lo standard abitativo è cresciuto e ora la pretesa qualitativa è aumentata. Il cliente, quando arriva in albergo, non si accontenta di ‘stare come a casa’, ma pretende qualcosa di più”.
Per questo, il fattore qualità assume un ruolo di maggior rilevo nello scenario post-pandemico. A tal proposito, gran parte degli albergatori ha risposto in modo adeguato: la metà degli intervistati ha infatti dichiarato di aver introdotto nuovi servizi nelle strutture soprattutto sul fronte della digitalizzazione (20,8%) e delle aree fitness e relax (16,7%).
Il fattore esperienziale
Alla domanda su quali siano i plus richiesti dagli ospiti, gli intervistati hanno risposto che vi è il desiderio di maggiori opportunità di svago e la possibilità di conoscere il territorio con programmi di experience. Tra i nuovi servizi offerti spiccano le cooking class, le esperienze interne all’hotel ma anche esterne, sul territorio, oltre a nuove opzioni di food & beverage. Altri plus sono rappresentati dalle smart station, le nuove postazioni di lavoro all’interno degli hotel. E sono proprio le strutture più propriamente business ad aver intrapreso una strada nuova: quella del bleisure, che consente di ospitare durante la settimana business traveller che, nei weekend, si trasformano in ospiti leisure, magari facendosi raggiungere dalla famiglia.
La sostenibilità ambientale
Un altro aspetto che sta diventando criterio fondamentale nella scelta delle strutture ricettive è la sensibilità dell’hotel alla tutela ambientale. Anche in questo caso, gli albergatori hanno saputo intercettare questo bisogno. Infatti, il 27.3% degli albergatori intervistati nel sondaggio ha dichiarato di aver intrapreso azioni ESG (Environmental, Social and Governance). D’altra parte, il 54,5% degli imprenditori, pur ammettendo di non averle ancora adottate, è sicuro che le metterà in atto in futuro.
Il fattore umano
Le difficoltà delle scorse stagioni sul fronte delle risorse umane hanno mandato un chiaro messaggio a tutto il comparto: al centro dell’hotel non va messo solo il cliente, ma anche il collaboratore.
“La scelta inevitabile per fidelizzare i collaboratori – sottolinea Gentile – è quella delle academy interne di qualificazione o aggiornamento. Anche in questo caso i grandi gruppi si sono già organizzati, ma pure le realtà minori dell’hospitality si stanno attrezzando, magari appoggiandosi a società esterne per riqualificare il proprio staff”.