Il valore della qualità individuale
Marco Fabbroni, classe 1955, mi ricorda la Cascata delle Marmore a 8 chilometri da Terni nel momento della loro spettacolare apertura. L’acqua che all’inizio scende tranquilla scivolando lungo le rocce con piccoli balzi all’improvviso aumenta di volume acquistando anche velocità e si trasforma in un vortice che con un possente grido di battaglia minaccia di travolgere qualsiasi ostacolo gli si presenti davanti. Così diventa l’eloquio di Fabbroni alimentato progressivamente da una passione che si alimenta di oltre 25 anni di esperienza nel settore dell’accoglienza di qualità.
“La mia esperienza di base l’ho acquisita in Cuendet, società nata nella campagna toscana nel 1974 quando uno svizzero dotato di una capacità visionaria sconosciuta sul nostro territorio capì che il futuro del turismo in Toscana albergava soprattutto nel territorio, nella campagna toscana, a quel tempo dedita esclusivamente all’agricoltura, del tutto estranea al fenomeno del turismo che era concentrato nelle città d’arte, a partire da Firenze.
Oggi Cuendet fa parte di Novasol, una compagnia internazionale che a sua volta fa parte della multinazionale americana Wyndham Worldwide Group. Ho lavorato in Cuendet per 18 anni: ne sono stato anche socio di minoranza e amministratore delegato. Cuendet mi ha insegnato a lavorare nel settore dell’ospitalità avendo un riferimento fisso: la qualità. La qualità deve essere un valore intrinseco indipendentemente dalla categoria alberghiera nella quale si opera. È uno stile di vita. Gli svizzeri hanno partecipato alla nascita del fenomeno turistico in Europa tra la fine del 1700 e il secolo successivo, quando l’Italia neppure esisteva.
Dispongono di un’esperienza davvero unica. La campagna toscana era una sorta di deserto dal punto di vista turistico. Cuendet prese in gestione un borgo rurale, il Borgo San Luigi, a Monteriggioni, nel Senese, dove ricavò 73 camere, la maggior parte con terrazzo o giardino privato, immersi nei 60.000 mq del parco che circonda l’hotel. I cinque caseggiati che componevano la struttura seicentesca furono ristrutturati nell’architettura originale. In un momento di esodo dalle campagne, Cuendet dimostrò il valore aggiunto che il turismo poteva avere per quel territorio.
È stato un successo a livello planetario. Cuendet fin da allora dimostrò di avere le idee chiare: a fronte di un turismo di massa che stava dilagando, scelse un turismo di qualità, di nicchia anche se è stata una nicchia che si è rivelata alla fin fine anch’essa di massa ma legata a precisi criteri di qualità e di un superiore valore aggiunto anche in termini di conto economico. Quello è stato il mio imprinting culturale e professionale.”