Hotel Salò Du Parc: l’F&B è al centro della nuova gestione
LA FAMIGLIA DOLCINI HA SCELTO RICCARDO GENOVESI QUALE NUOVO DIRETTORE DELL’HOTEL SALÒ DU PARC. SEGNO DI UNA NUOVA MENTALITÀ MANAGERIALE CHE PUNTA SEMPRE DI PIÙ SUL F&B IN HOTEL
L’Hotel Salò Du Parc, quattro stelle con affaccio esclusivo sul Lago di Garda, ha inaugurato la stagione 2023 con un obiettivo chiaro: diventare un punto di riferimento per l’ospitalità del Lago di Garda e ottenere una stella aggiuntiva. Per farlo la famiglia Dolcini, proprietaria dell’hotel, ha messo in campo un progetto ben definito, rinnovando la struttura e chiamando a dirigerla Riccardo Genovesi, direttore che vanta una lunga carriera arrivata fino a vertici dell’hotellerie ma nata in seno al comparto F&B, con tanto di certificazione in F&B Management rilasciata dall’Associazione Italiana F&B Manager. Un cursus onorum che è ancora una rarità in Italia. Le cose, però, stanno cambiando.
La scelta della famiglia Dolcini è un perfetto esempio della presa di consapevolezza crescente anche in Italia dell’importanza di una gestione manageriale dell’hotel, che guarda al comparto F&B come a un valore aggiunto. Non solo per il potenziale qualitativo che la giusta offerta F&B può apportare a una struttura, di qualsiasi livello essa sia; ma anche per la ricchezza gestionale garantita da professionisti abituati a governarne la complessità. Un dato di cui l’hotellerie fuori Italia è ben consapevole: basti pensare che all’estero la percentuale di GM d’hotel che arrivano dalla carriera di F&B Manager è più che doppia rispetto a quella italiana.
UNA SCELTA, QUELLA DELLA FAMIGLIA DOLCINI, CHE TESTIMONIA LA MATURAZIONE ANCHE IN ITALIA DI UNA NUOVA MENTALITÀ
Si tratta di un positivo e importante passaggio che sta avvenendo nella mentalità dell’ospitalità italiana. Un’attenzione al F&B d’hotel e alla sua gestione manageriale già maturata in questi anni tra i professionisti del settore e che oggi sta diventando anche quella delle famiglie proprietarie. Da una gestione familiare, la famiglia Dolcini ha deciso di puntare su una gestione manageriale. Mi fa grande piacere abbiano scelto il mio progetto di sviluppo. L’idea di base era quella di puntare su un direttore che si intendesse anche di F&B. E questo ha fatto la differenza».
COMPETENZE, QUELLE NEL COMPARTO F&B, UTILI ANCHE PER UN GM D’HOTEL
«Proveniendo dal settore F&B si acquisisce una capacità organizzativa e gestionale molto ampia, forse anche più ampia di coloro che hanno operato esclusivamente nel comparto della room division. Un grosso punto di forza sia per quanto concerne il problem solving sia nella gestione del personale, dello staff e nel rapporto con gli ospiti».
OGGI ESISTE LA POSSIBILITÀ DI CERTIFICARE LE COMPETENZE DEL F&B MANAGER. LEI È STATO UNO DEI PRIMI A OTTENERLA. QUANTO È STATA PREZIOSA PER LEI?
«Il poter vantare la certificazione in F&B Management è certamente stato un elemento determinante. Credo che con questo strumento si sia finalmente definito in maniera chiara quali sono le competenze del F&B Manager, chiarendo a livello nazionale e internazionale l’importanza di questo ruolo. Uno strumento che reputo decisivo anche per assicurare alle strutture e ai loro proprietari l’alto livello di preparazione che la certificazione richiede».
PER LA RIAPERTURA DELL’ HOTEL SALÒ DU PARC HA RIPENSATO TUTTA L’OFFERTA RISTORATIVA
«Abbiamo impostato un’offerta ristorativa che è propria di un albergo di alta categoria, con servizi continuativi dalle 7 del mattino alle 22.30.
Abbiamo inserito un’offerta pranzo più sfiziosa, un afternoon menu di tutta nota e una gran card alla sera. Abbiamo un pool bar con una mini ristorazione e un american bar. Entrambi aperti anche agli esterni».
L’APERTURA AGLI ESTERNI DEGLI OUTLET F&B È STATA UNA SCELTA DA LEI FORTEMENTE VOLUTA. PERCHÉ?
«Credo che oggi sia essenziale aprire le porte degli hotel a tutti coloro che vogliono godere di un’offerta ristorativa di qualità. Per questo non solo ho voluto l’apertura degli spazi F&B, american bar compreso, agli ospiti esterni all’hotel, ma ho anche fortemente voluto che passassero dalla hall d’hotel, senza un ingresso indipendente. È un tema che mi sta molto a cuore. Credo sia importante che l’ospite esterno entri nell’hotel e ne percepisca l’ospitalità e la bellezza».
QUAL È STATA LA STRATEGIA CHE HA SEGUITO?
«L’errore che spesso si commette è di partire facendo il passo più lungo della gamba. È importante invece individuare gli elementi di forza e di caratterizzazione. Alla base di tutta la nostra offerta ci sono i concetti di semplicità, gusto e consistenze. Sono i tre denominatori sui quali ho voluto puntare l’attenzione. Con l’obiettivo di dare una continuità qualitativa».
PER QUANTO RIGUARDA I FORNITORI, QUALI SONO LE LINEE GUIDA?
«Stiamo selezionando fornitori che siano locali ma anche realtà che abbiano piattaforme a livello nazionale. Per fare un esempio: S.Bernardo sarà l’acqua di tutto l’albergo. Per quanto riguarda la carta vini, invece, abbiamo circa 120 etichette, tutte nazionali, con la sola eccezione degli champagne di livello internazionale. Infine, a completare l’offerta dell’hotel, voglio citare anche la presenza di una sala meeting per 10-12 persone, che guarda al target dei piccoli meeting per le aziende. Con servizio di banqueting e ristorazione classica, usufruendo dei servizi dell’albergo».